Skip to main content

Valutazione e acquisto quadri 800

Category: Pittori del 800

Ussi Stefano

Stefano Ussi – Maestro della Pittura Storica e Orientalista

Stefano Ussi (Firenze, 3 settembre 1822 – Firenze, 1901) è stato un pittore italiano, celebre per le sue opere di soggetto storico e per le raffigurazioni orientaliste. La sua formazione artistica avvenne presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove fu allievo di maestri come Pietro Benvenuti, Giuseppe Bezzuoli ed Enrico Pollastrini.

Dopo gli studi accademici, Ussi partecipò come volontario alla battaglia di Curtatone e Montanara nel 1848, durante la quale fu fatto prigioniero e internato a Theresienstadt.
Questa esperienza influenzò profondamente la sua arte, ispirandogli opere come L’esule che dall’Alpe guarda l’Italia.
Nel 1849 vinse il concorso triennale dell’Accademia con il dipinto La resurrezione di Lazzaro, ottenendo un pensionato per proseguire gli studi a Roma. Nel 1869, Ussi si recò in Egitto per l’apertura del Canale di Suez, occasione che gli permise di approfondire la conoscenza del mondo orientale. Successivamente, nel 1875, intraprese un viaggio in Marocco insieme al pittore Cesare Biseo e allo scrittore Edmondo De Amicis, contribuendo con illustrazioni al libro Marocco di De Amicis.

Opere Principali

  • La cacciata del duca d’Atene (1860): Quest’opera rappresenta l’espulsione del tiranno Gualtieri VI di Brienne da Firenze nel XIV secolo. Presentata alla prima Esposizione Nazionale di Firenze nel 1861, riscosse ampi consensi ed è considerata il capolavoro di Ussi.
  • Il pellegrinaggio alla Mecca (1873): Dipinto su commissione del Pascià d’Egitto, raffigura la cerimonia del “tappeto sacro” ed è un esempio della sua produzione orientalista.
  • Festa a Fez data dall’Imperatore del Marocco all’Ambasciata Italiana (1875): Ispirato al suo viaggio in Marocco, testimonia l’interesse di Ussi per le culture orientali.

L’eredità di Stefano Ussi

Le opere di Stefano Ussi sono conservate in importanti musei italiani, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua capacità di combinare rigore storico e vivacità narrativa lo rende una figura di spicco nell’arte italiana del XIX secolo.

Possiedi opere di Stefano Ussi? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Vais Italo Nunes

Italo Nunes Vais – Pittore di Scene di Genere e Orientalismo

Italo Nunes Vais (Tunisi, 2 marzo 1860 – Firenze, 1932) è stato un pittore italiano, noto per le sue scene di genere, ritratti e opere di ispirazione orientalista. Nato da genitori italiani di origine sefardita, si trasferì in Italia durante l’infanzia, stabilendosi a Firenze. Nel capoluogo toscano  intraprese la sua formazione artistica.

Completati gli studi allAccademia di Belle Arti di Firenze dal 1875 al 1880,  proseguì la sua formazione a Napoli. Qui trovò la guida di Domenico Morelli, maestro noto per l’influenza esercitata sul movimento orientalista italiano.

Le Opere Più Rappresentative

  • Garibaldi a Taganrog (1882): Quest’opera raffigura un episodio della giovinezza di Garibaldi ed è conservata al Museo del Risorgimento di Milano.
  • Ancora un bacio (1885): Esposta alla Mostra di Milano e successivamente a Firenze, questa scena di genere è oggi custodita nella Galleria d’Arte Moderna Paolo e Adele Giannoni di Novara.
  • Bazar dei sarti (1893): Presentata all’Esposizione Nazionale di Roma, quest’opera testimonia l’interesse dell’artista per i soggetti orientalisti, ispirati dai suoi soggiorni a Tunisi.
  • Dal sogno alla realtà (1908): Esposta a Firenze, quest’opera rappresenta una transizione verso temi più intimisti e simbolici nella produzione dell’artista.

L’Eredità

Le opere di Italo Nunes Vais sono state esposte in numerose mostre in Italia, tra cui Firenze, Milano, Torino e Venezia. La sua capacità di rappresentare scene quotidiane con sensibilità, unite a una raffinata tecnica pittorica, ha lasciato un’impronta significativa nell’arte italiana tra il XIX e il XX secolo.

Negli ultimi anni, l’artista si dedicò prevalentemente a temi religiosi, senza mai abbandonare completamente i soggetti di genere che caratterizzarono gran parte della sua produzione artistica.

Possiedi opere di Italo Nunes Vais? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Vela Vincenzo

Vincenzo Vela – Maestro del Realismo Scultoreo Italiano

Vincenzo Vela (Ligornetto, 3 maggio 1820 – Ligornetto, 3 ottobre 1891) è stato uno scultore italiano, celebre per il suo contributo al Realismo e per l’abilità di rappresentare emozioni intense e dettagli realistici nelle sue opere monumentali. Le sue creazioni hanno giocato un ruolo significativo nel panorama artistico dell’Ottocento, influenzando generazioni di artisti successivi.

Dopo una formazione iniziale come scalpellino, Vela proseguì gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove studiò sotto la guida di maestri come Giovanni Battista Benzoni. Durante la sua carriera, ottenne importanti riconoscimenti, tra cui premi internazionali per le sue opere esposte a Parigi e Londra.

Le Opere Più Rappresentative

  • La preghiera del soldato morente (1850): Questo capolavoro illustra l’abilità di Vela nel catturare pathos e drammaticità, combinando il realismo con un forte impatto emotivo.
  • Monumento a Camillo Benso, Conte di Cavour (1865): Un’opera monumentale che celebra uno dei protagonisti dell’unità d’Italia, realizzata con un’eleganza classica e dettagli realistici.
  • Gli ultimi giorni di Napoleone (1867): Esposta a Parigi, questa scultura rappresenta l’ex imperatore in un momento di fragilità umana, sottolineando la maestria di Vela nel ritratto psicologico.
  • Il monaco (1870): Quest’opera di grande introspezione riflette la profonda sensibilità di Vela per la spiritualità e la condizione umana.

L’Eredità di Vincenzo Vela

Vincenzo Vela ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano ed europeo. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre internazionali, consolidando la sua reputazione come uno degli scultori più importanti del XIX secolo. La sua capacità di coniugare un’estetica classica con un forte senso di realismo lo distingue dai suoi contemporanei.

La sua casa-studio a Ligornetto è stata trasformata nel Museo Vincenzo Vela, un’istituzione che conserva molte delle sue opere più celebri e promuove il suo straordinario contributo all’arte. Il museo è oggi una meta importante per studiosi e appassionati di scultura, offrendo un’ampia visione del suo lavoro e del suo tempo.

Possiedi le opere di Vincenzo Vela? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Villa Aleardo

Aleardo Villa – Maestro del Liberty Italiano

Aleardo Villa (Ravello, 12 febbraio 1865 – Milano, 31 dicembre 1906) è stato un pittore, illustratore e cartellonista italiano, noto per i suoi raffinati ritratti femminili e per le sue opere grafiche in stile Liberty.

Dopo gli studi iniziali, Villa si trasferì a Milano per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Brera, dove fu allievo di Giuseppe Bertini e Bartolomeo Giuliano.

Le Opere Più Rappresentative

  • Consolatrix Afflictorum (1891): Presentato alla Triennale di Brera, questo dipinto evidenzia la maestria di Villa nel ritrarre figure femminili con profonda sensibilità.
  • Manifesto per i Grandi Magazzini Fratelli Bocconi (1898): Un esempio significativo del suo contributo alla grafica pubblicitaria, caratterizzato da eleganza e innovazione stilistica.
  • Manifesto per la Birra Poretti (1900): Opera che riflette l’influenza del Liberty, con linee sinuose e una composizione armoniosa.
  • Manifesto per le Confezioni Mele (1899): Illustrazione che combina elementi decorativi con una raffinata rappresentazione della moda femminile dell’epoca.

L’Eredità

Le opere di Aleardo Villa sono state esposte in numerose mostre sia in Italia che all’estero, tra cui Milano, Napoli e Genova

La sua capacità di combinare l’eleganza tonale della scuola veneta con una vivace rappresentazione della vita quotidiana ha lasciato un’impronta significativa nell’arte italiana dell’Ottocento.

Possiedi le opere di Aleardo Villa? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Vinea Francesco

Francesco Vinea – Maestro della Pittura di Genere in Costume

Francesco Vinea (Forlì, 10 agosto 1845 – Firenze, 22 ottobre 1902) è stato un pittore italiano, celebre per le sue scene di genere ambientate in epoche storiche, caratterizzate da dettagli raffinati e un vivace uso del colore.

Trasferitosi a Firenze in giovane età, Vinea iniziò a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1859, sotto la guida di Enrico Pollastrini. Tuttavia, difficoltà economiche lo costrinsero ad abbandonare gli studi accademici. Per sostenersi, lavorò come illustratore per riviste e in uno studio fotografico, attività che gli permisero di affinare le sue capacità nel disegno e nella composizione. Nonostante le avversità, Vinea sviluppò uno stile personale, ispirato alla pittura di genere francese, in particolare a Jean-Louis-Ernest Meissonier, ma con un tocco distintivo che lo rese popolare sia in Italia che all’estero.

Le Opere Più Rappresentative

  • Dopo il bagno (1879): Presentato all’Esposizione di Monaco di Baviera, questo dipinto ricevette una medaglia d’oro, evidenziando l’abilità di Vinea nel rappresentare scene intime con eleganza.
  • Prima del duello: Conservato nella Galleria d’Arte Moderna di Milano, l’opera raffigura l’attesa tesa e raffinata prima di un duello, sottolineando l’attenzione dell’artista per i dettagli storici.
  • Autoritratto: Esposto nella Galleria degli Uffizi a Firenze, questo autoritratto testimonia la considerazione e il rispetto ottenuti da Vinea nel panorama artistico italiano.
  • Alla più bella: Un’opera che illustra una scena conviviale, mettendo in luce la maestria di Vinea nel rappresentare ambientazioni storiche con vivacità e precisione.

L’Eredità di Francesco Vinea

Le opere di Francesco Vinea sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, sia in Italia che all’estero. La sua capacità di combinare una meticolosa attenzione ai dettagli con una vivace rappresentazione delle scene di genere lo ha reso uno degli artisti più apprezzati del suo tempo. La sua influenza è evidente in molti pittori successivi che hanno cercato di emulare il suo stile raffinato e la sua abilità nel catturare l’essenza delle epoche storiche rappresentate.

Possiedi le opere di Francesco Vinea? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Wostry Carlo

Carlo Wostry – Maestro della Pittura di Genere e del Simbolismo

Carlo Wostry (Trieste, 18 febbraio 1865 – Trieste, 10 marzo 1943) è stato un pittore, scultore e illustratore italiano, noto per le sue opere che spaziano dalla pittura di genere al simbolismo, con una particolare attenzione per i soggetti religiosi e le scene di vita quotidiana.

Dopo aver completato gli studi classici, Wostry si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Vienna dal 1882 al 1885, dove si specializzò nel ritratto sotto la guida di maestri come Franz von Leinbach. Proseguì poi  la sua formazione all’Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera. Qui entrò in contatto con l’Impressionismo tedesco e strinse amicizia con artisti come Umberto Veruda.

Le Opere Più Rappresentative

  • Via Crucis (1887): Una serie di quattordici dipinti raffiguranti le stazioni della croce, realizzata per la Chiesa di Santa Maria Maggiore a Trieste. Quest’opera evidenzia la profonda spiritualità e l’abilità narrativa di Wostry.
  • Martirio di San Giusto (1900): Dipinto commissionato per la Cattedrale di San Giusto a Trieste, rappresenta il martirio del santo patrono della città, sottolineando l’attenzione dell’artista per i dettagli storici e religiosi.
  • Scena Boschereccia (1902): Quest’opera, conservata al Museo Revoltella di Trieste, mostra l’influenza dell’Impressionismo francese e la capacità di Wostry nel catturare l’atmosfera naturale e la luce.
  • Dante nella pineta (1908): Un dipinto simbolista che raffigura il poeta Dante Alighieri immerso in una pineta, esposto al Museo e Casa Dante a Ravenna, evidenziando l’interesse dell’artista per la letteratura e il simbolismo.

L’Eredità di Carlo Wostry

Le opere di Carlo Wostry sono state esposte in numerose mostre internazionali, tra cui la Biennale di Venezia (1907, 1910, 1920, 1922, 1924 e 1925), e sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, Wostry si dedicò principalmente a temi religiosi.  Realizzò  decorazioni per chiese in Italia e negli Stati Uniti. Ricordiamo  la Chiesa di Nostra Signora di Lourdes a New York e la Chiesa di Sant’Andrea a Pasadena, California.

Si ricorda per la capacità di  combinare l’eleganza della tradizione artistica viennese con l’innovazione dell’Impressionismo tedesco e francese.

Lascia un’impronta significativa nell’arte italiana ed europea del tardo Ottocento e primo Novecento.

Possiedi le opere di Carlo Wostry? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Ximenes Ettore

Ettore Ximenes – Maestro della Scultura Celebrativa

Ettore Ximenes (Palermo, 11 aprile 1855 – Roma, 20 dicembre 1926) è stato uno scultore e illustratore italiano, noto per le sue opere monumentali e commemorative realizzate in Italia e all’estero. Figlio del calligrafo e miniaturista Antonio Ximenes e della nobildonna Giulia Tolentino, proveniva da una famiglia di origine spagnola con una forte tradizione artistica e patriottica.

Iniziò gli studi letterari, ma presto si dedicò all’arte, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 1868 al 1871. Successivamente, si trasferì a Napoli, dove studiò sotto la guida di Domenico Morelli e Stanislao Lista, entrando in contatto con artisti come Vincenzo Gemito. Nel 1874, grazie a una borsa di studio, si stabilì a Firenze. Qui aprì un proprio studio e iniziò a produrre opere che combinavano realismo e simbolismo.

Le Opere Più Rappresentative

  • Monumento a Giuseppe Garibaldi (1895): Situato a Milano, questo monumento celebra l’eroe dei due mondi ed è un esempio significativo della maestria di Ximenes nella scultura celebrativa.
  • Quadriga del Palazzo di Giustizia (1905): Realizzata per il Palazzo di Giustizia a Roma, questa imponente scultura rappresenta una quadriga in bronzo ed è simbolo di giustizia e potere.
  • Monumento a Dante Alighieri (1921): Collocato a New York, questo monumento onora il sommo poeta italiano ed evidenzia la fama internazionale di Ximenes.
  • Monumento all’Indipendenza del Brasile (1922): Inaugurato a San Paolo, questo monumento celebra l’indipendenza brasiliana ed è considerato una delle opere più grandiose dell’America meridionale.

L’Eredità di Ettore Ximenes

Le opere di Ettore Ximenes sono presenti in numerose città italiane ed estere, tra cui Roma, Milano, New York, Buenos Aires e San Paolo. La sua capacità di combinare realismo ed elementi simbolisti ha lasciato un’impronta significativa nella scultura monumentale tra il XIX e il XX secolo. Oltre alla produzione scultorea, Ximenes si dedicò all’illustrazione, collaborando con diverse riviste e case editrici.

La sua influenza si estese anche all’insegnamento: fu direttore dell’Istituto Statale d’Arte di Urbino dal 1885 al 1894, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di artisti. La sua eredità artistica continua a essere studiata e apprezzata, testimoniando l’importanza del suo contributo alla scultura e all’arte italiana.

Possiedi le opere di Ettore Ximenes? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Zandomeneghi Federico

Federico Zandomeneghi – Maestro dell’Impressionismo

Federico Zandomeneghi (Venezia, 2 giugno 1841 – Parigi, 31 dicembre 1917) è stato un pittore italiano, noto per la sua adesione al movimento impressionista e per le sue raffinate rappresentazioni della vita parigina. Proveniente da una famiglia di scultori neoclassici, Zandomeneghi scelse di dedicarsi alla pittura, distinguendosi per il suo stile unico e la sua capacità di catturare l’intimità del quotidiano.

Iniziò la sua formazione artistica all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1856, proseguendo poi gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nel 1862 si trasferì a Firenze, dove entrò in contatto con il gruppo dei Macchiaioli, artisti innovatori che praticavano la pittura en plein air, influenzando significativamente il suo approccio alla luce e al colore.

Nel 1874, Zandomeneghi si stabilì a Parigi, dove entrò in contatto con gli artisti impressionisti, partecipando a quattro delle loro mostre tra il 1879 e il 1886. La sua amicizia con Edgar Degas e l’ammirazione per Pierre-Auguste Renoir si riflettono nelle sue opere, caratterizzate da una delicata sensibilità e da una predilezione per soggetti femminili in ambienti domestici.

Le Opere Più Rappresentative

  • La danza (circa 1895): Questo dipinto raffigura una ballerina in un momento di riposo, evidenziando l’interesse dell’artista per il mondo dello spettacolo e la sua abilità nel catturare l’eleganza dei movimenti.
  • Il tè (circa 1890): Un’intima scena domestica che mostra due donne intente a prendere il tè, esemplificando la maestria di Zandomeneghi nel rappresentare la vita borghese parigina.
  • Place d’Anvers, Parigi (1880): Una veduta urbana che testimonia l’abilità dell’artista nel rendere l’atmosfera vibrante della città attraverso l’uso sapiente della luce e del colore.
  • La toilette (circa 1893): Un’opera che ritrae una giovane donna mentre si pettina, mettendo in luce l’attenzione di Zandomeneghi per i gesti quotidiani e la bellezza femminile.

L’Eredità di Federico Zandomeneghi

Le opere di Federico Zandomeneghi sono state esposte in numerose mostre sia in Italia che all’estero, consolidando la sua reputazione come uno dei principali esponenti dell’impressionismo italiano. La sua capacità di combinare l’influenza dei Macchiaioli con le innovazioni degli impressionisti francesi ha dato vita a uno stile distintivo, caratterizzato da una tavolozza luminosa e da una raffinata sensibilità nella rappresentazione dei soggetti.

La sua produzione artistica ha influenzato generazioni successive di pittori, contribuendo alla diffusione delle tecniche impressioniste in Italia. Inoltre, la sua attenzione per la vita quotidiana e per i soggetti femminili ha arricchito il panorama artistico dell’epoca, offrendo una visione intimista e poetica della società parigina di fine Ottocento.

Possiedi le opere di Federico Zandomeneghi? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Zanetti Zilla Vittore

Vittore Zanetti Zilla – Maestro del Paesaggio Veneziano

Vittore Zanetti Zilla (Venezia, 21 marzo 1864 – Milano, 6 febbraio 1946) è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi lagunari e nature morte. La sua formazione artistica iniziò frequentando lo studio di Giacomo Favretto, amico di famiglia, e proseguì sotto la guida di Egisto Lancerotto e Guglielmo Ciardi presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia.

Le Opere Più Rappresentative

  • Traghetto (1892): Questo dipinto, esposto a Dresda, Monaco e Parigi, gli valse tre medaglie d’oro consecutive, evidenziando la sua maestria nel rappresentare scene veneziane
  • Canale a Venezia (1895): Presentato alla prima Biennale di Venezia, questo lavoro mostra la sua predilezione per le vedute della città natale.
  • A Murano (1903): Esposto alla Biennale di Venezia, riflette l’interesse dell’artista per le isole della laguna e la loro atmosfera unica. :contentReference
  • Vele ad asciugare (1911): Quest’opera gli fece guadagnare una medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale di Barcellona, sottolineando il suo riconoscimento internazionale. L’Eredità di Vittore Zanetti Zilla

Le opere del pittore veneziano sono state esposte in numerose mostre internazionali, tra cui Monaco di Baviera nel 1893 e Buenos Aires nel 1910. Dopo la disfatta di Caporetto durante la Prima Guerra Mondiale, si trasferì a Milano, dove organizzò due mostre personali alla Galleria Pesaro nel 1918 e nel 1920.

La sua capacità di combinare l’influenza dei paesaggisti francesi con la tradizione veneziana ha lasciato un’impronta significativa nell’arte italiana del XX secolo. Le sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private, testimonianza del suo duraturo contributo al mondo dell’arte.

Possiedi le opere di Vittore Zanetti Zilla? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo

Zezzos Alessandro

Alessandro Zezzos – Maestro della Pittura di Genere

Alessandro Zezzos (Venezia, 12 febbraio 1848 – Vittorio Veneto, agosto 1914) è stato un pittore italiano, noto per le sue scene di genere, ritratti e vedute, realizzate sia ad olio che ad acquerello. Di padre greco e madre veneziana, Zezzos ha saputo fondere l’abilità coloristica della tradizione veneta con una vivace fantasia orientale.

Dopo aver completato gli studi classici, Zezzos si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu contemporaneo di artisti come Giacomo Favretto, Luigi Nono e Alessandro Milesi. Durante questo periodo, sviluppò una predilezione per la tecnica dell’acquerello, distinguendosi per la sua abilità nel rappresentare scene ambientate nella Venezia del Settecento.

Le Opere Più Rappresentative

  • Le rondini (1880): Presentato all’Esposizione di Torino, questo acquerello evidenzia la maestria di Zezzos nel catturare momenti di vita quotidiana con delicatezza e precisione.
  • Una calle (1891): Esposto alla Mostra Triennale dell’Accademia di Brera, questo dipinto raffigura una tipica via veneziana, mettendo in luce l’attenzione dell’artista per i dettagli architettonici e l’atmosfera urbana.
  • Mercante di ventagli (1881): Presentato a Milano, questo lavoro illustra una scena di genere ambientata a Venezia, sottolineando l’interesse di Zezzos per le tradizioni e i costumi locali.
  • Una fuga nel 1700: Questo dipinto, esposto a Venezia nel 1887, rappresenta una scena romantica ambientata nel XVIII secolo, dimostrando l’abilità dell’artista nel combinare elementi storici con una narrazione vivace.

L’Eredità di Alessandro Zezzos

Le opere di Alessandro Zezzos sono state esposte in numerose mostre sia in Italia che all’estero, tra cui Venezia, Roma, Milano, Monaco di Baviera, Londra e Parigi. Nel 1937, una retrospettiva al Castello Sforzesco di Milano ha presentato circa ottanta delle sue opere, evidenziando l’importanza e l’influenza del suo lavoro nella pittura di genere italiana.

La sua capacità di combinare l’eleganza tonale della scuola veneta con una vivace rappresentazione della vita quotidiana ha lasciato un’impronta significativa nell’arte italiana dell’Ottocento. Inoltre, Zezzos ha influenzato artisti successivi, tra cui Umberto Boccioni, che fu uno dei suoi allievi.

Possiedi le opere di Alessandro Zezzos? Richiedi una valutazione gratuita del loro valore compilando questo modulo