Ximenes Ettore
Ettore Ximenes – Maestro della Scultura Celebrativa
Ettore Ximenes (Palermo, 11 aprile 1855 – Roma, 20 dicembre 1926) è stato uno scultore e illustratore italiano, noto per le sue opere monumentali e commemorative realizzate in Italia e all’estero. Figlio del calligrafo e miniaturista Antonio Ximenes e della nobildonna Giulia Tolentino, proveniva da una famiglia di origine spagnola con una forte tradizione artistica e patriottica.
Iniziò gli studi letterari, ma presto si dedicò all’arte, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 1868 al 1871. Successivamente, si trasferì a Napoli, dove studiò sotto la guida di Domenico Morelli e Stanislao Lista, entrando in contatto con artisti come Vincenzo Gemito. Nel 1874, grazie a una borsa di studio, si stabilì a Firenze, dove aprì un proprio studio e iniziò a produrre opere che combinavano realismo e simbolismo.
Le Opere Più Rappresentative di Ettore Ximenes
- Monumento a Giuseppe Garibaldi (1895): Situato a Milano, questo monumento celebra l’eroe dei due mondi ed è un esempio significativo della maestria di Ximenes nella scultura celebrativa.
- Quadriga del Palazzo di Giustizia (1905): Realizzata per il Palazzo di Giustizia a Roma, questa imponente scultura rappresenta una quadriga in bronzo ed è simbolo di giustizia e potere.
- Monumento a Dante Alighieri (1921): Collocato a New York, questo monumento onora il sommo poeta italiano ed evidenzia la fama internazionale di Ximenes.
- Monumento all’Indipendenza del Brasile (1922): Inaugurato a San Paolo, questo monumento celebra l’indipendenza brasiliana ed è considerato una delle opere più grandiose dell’America meridionale.
L’Eredità di Ettore Ximenes
Le opere di Ettore Ximenes sono presenti in numerose città italiane ed estere, tra cui Roma, Milano, New York, Buenos Aires e San Paolo. La sua capacità di combinare realismo ed elementi simbolisti ha lasciato un’impronta significativa nella scultura monumentale tra il XIX e il XX secolo. Oltre alla produzione scultorea, Ximenes si dedicò all’illustrazione, collaborando con diverse riviste e case editrici.
La sua influenza si estese anche all’insegnamento: fu direttore dell’Istituto Statale d’Arte di Urbino dal 1885 al 1894, contribuendo alla formazione di una nuova generazione di artisti. La sua eredità artistica continua a essere studiata e apprezzata, testimoniando l’importanza del suo contributo alla scultura e all’arte italiana.