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Sernesi Raffaello

Raffaello Sernesi – Esponente della Macchiaiolo

Raffaello Sernesi (Firenze, dicembre 1838 – Firenze, agosto 1866) è stato un pittore italiano, esponente del movimento dei Macchiaioli. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Sernesi sviluppò uno stile che univa il realismo alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati ai paesaggi e alla vita quotidiana. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera. La sua carriera artistica fu segnata da una profonda attenzione alla luce e al colore, caratteristiche distintive del movimento macchiaiolo.

Le Opere Più Rappresentative

  • Paesaggio con Figure (1860): Un dipinto che cattura la bellezza della campagna toscana, con figure intente a svolgere attività quotidiane. La luce e l’atmosfera riflettono l’influenza del movimento macchiaiolo.
  • Veduta di Firenze (1862): Un’opera che rappresenta una vista panoramica di Firenze, con una particolare attenzione ai dettagli architettonici e alla luce del tramonto. Il dipinto è un esempio della maestria di Sernesi nel catturare l’essenza della città.
  • Ritratto di Contadina (1864): Questo ritratto mostra una donna contadina con un’espressione serena e dignitosa. L’attenzione ai dettagli del volto e del vestito riflette l’interesse di Sernesi per la vita rurale.
  • Scena di Maremma (1865): Un dipinto che rappresenta una scena della Maremma toscana, con una luce intensa e un’atmosfera carica di realismo. L’opera è un esempio della capacità di Sernesi di rappresentare paesaggi con grande sensibilità.

L’Eredità di Raffaello Sernesi

Raffaello Sernesi ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentare la luce e il colore con una tecnica che anticipa il movimento macchiaiolo. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e ai successori, che hanno apprezzato la sua maestria nel catturare l’essenza della vita quotidiana e dei paesaggi toscani. Raffaello Sernesi rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del movimento macchiaiolo e della pittura di paesaggio.

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Serritelli Giovanni

Giovanni Serritelli – Maestro del Realismo Italiano

Giovanni Serritelli (Roma, gennaio 1850 – Roma, dicembre 1920) è stato un pittore italiano, esponente del Realismo Italiano. Formatosi allAccademia di Belle Arti di Roma, Serritelli sviluppò uno stile che univa il realismo alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati alla vita quotidiana e ai paesaggi italiani. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma e la Pinacoteca di Brera. La sua carriera artistica fu segnata da una costante attenzione alla rappresentazione della luce e del colore.

Le Opere Più Rappresentative

  • Paesaggio Romano (1870): Un dipinto che cattura la bellezza della campagna romana, con una luce e un’atmosfera che riflette l’influenza del Realismo. L’opera è caratterizzata da una composizione equilibrata e ricca di dettagli naturalistici.
  • Ritratto di Donna (1880): Un ritratto che mostra una donna con un’espressione serena e dignitosa. L’attenzione ai dettagli del volto e del vestito riflette la maestria di Serritelli nel ritratto.
  • Scena Contadina (1890): Questo dipinto rappresenta una scena di vita rurale, con figure intente al lavoro nei campi. L’opera è un esempio della capacità di Serritelli di cogliere momenti di vita quotidiana.
  • Il Mercato Vecchio (1900): Un’opera che rappresenta una scena di mercato, con una luce e un’atmosfera che riflette l’influenza del Realismo Italiano. Il dipinto è un esempio della maestria di Serritelli nel catturare la vita quotidiana.

L’Eredità di Giovanni Serritelli

Giovanni Serritelli ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentare la luce e il colore con una tecnica realista. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Roma e la Pinacoteca di Brera. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e ai successori, che hanno apprezzato la sua maestria nel catturare la luce e l’atmosfera della campagna italiana. Giovanni Serritelli rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Realismo Italiano e della pittura di paesaggio.

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Signorini Giovanni

Giovanni Signorini – Maestro del Realismo Toscano

Giovanni Signorini (Firenze, agosto 1835 – Firenze, febbraio 1901) è stato un pittore italiano, esponente del movimento del Realismo Toscano. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Signorini sviluppò uno stile che univa il realismo alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati alla vita quotidiana e ai paesaggi toscani. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera. La sua carriera artistica fu segnata da una costante attenzione alla rappresentazione della luce e del colore.

Le Opere Più Rappresentative

  • Paesaggio Toscano (1860): Un dipinto che cattura la bellezza della campagna toscana, con una luce e un’atmosfera riflette l’influenza del Realismo. L’opera è caratterizzata da una composizione equilibrata e ricca di dettagli naturalistici.
  • Ritratto di Donna (1870): Un ritratto che mostra una donna con un’espressione serena e dignitosa. L’attenzione ai dettagli del volto e del vestito riflette la maestria di Signorini nel ritratto.
  • Scena Contadina (1880): Questo dipinto rappresenta una scena di vita rurale, con figure intente al lavoro nei campi. L’opera è un esempio della capacità di Signorini di cogliere momenti di vita quotidiana.
  • Il Mercato Vecchio (1890): Un’opera che rappresenta una scena di mercato, con una luce e un’atmosfera che riflette l’influenza del Realismo Toscano. Il dipinto è un esempio della maestria di Signorini nel catturare la vita quotidiana.

L’Eredità di Giovanni Signorini

Giovanni Signorini ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentare la luce e il colore con una tecnica realista. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e successori, che hanno apprezzato la sua maestria nel catturare la luce e l’atmosfera della campagna toscana. Giovanni Signorini rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Realismo Toscano e della pittura di paesaggio.

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Signorini Giuseppe

Giuseppe Signorini – Maestro del Realismo Toscano

Giuseppe Signorini (Firenze, agosto 1835 – Firenze, febbraio 1901) è stato un pittore italiano, esponente del movimento del Realismo Toscano. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Signorini sviluppò uno stile che univa il realismo alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati alla vita quotidiana e ai paesaggi toscani. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera. La sua carriera artistica fu segnata da una costante attenzione alla rappresentazione della luce e del colore.

Le Opere Più Rappresentative

  • Paesaggio Toscano (1860): Un dipinto che cattura la bellezza della campagna toscana, con una luce e un’atmosfera che riflette l’influenza del Realismo. L’opera è caratterizzata da una composizione equilibrata e ricca di dettagli naturalistici.
  • Ritratto di Donna (1870): Un ritratto che mostra una donna con un’espressione serena e dignitosa. L’attenzione ai dettagli del volto e del vestito riflette la maestria di Signorini nel ritratto.
  • Scena Contadina (1880): Questo dipinto rappresenta una scena di vita rurale, con figure intente al lavoro nei campi. L’opera è un esempio della capacità di Signorini di cogliere momenti di vita quotidiana.
  • Il Mercato Vecchio (1890): Un’opera che rappresenta una scena di mercato, con una luce e un’atmosfera che riflette l’influenza del Realismo Toscano. Il dipinto è un esempio della maestria di Signorini nel catturare la vita quotidiana.

L’Eredità di Giuseppe Signorini

Giuseppe Signorini ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentare la luce e il colore con una tecnica realista che va oltre la semplice descrizione. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e successori, che hanno apprezzato la maestria nel catturare la campagna toscana. Giuseppe Signorini rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Realismo Toscano. Giuseppe Signorini rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Realismo Toscano.

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Signorini Telemaco

Telemaco Signorini – Maestro del Macchiaiolo

Telemaco Signorini (Firenze, agosto 1835 – Firenze, febbraio 1901) è stato un pittore italiano, esponente del movimento dei Macchiaioli. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, Signorini sviluppò uno stile che univa il realismo alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati alla vita quotidiana e ai paesaggi toscani. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera. La costante attenzione alla rappresentazione della luce e del colore fu l’elemento caratteristico della sua carriera artistica.

Le Opere Più Rappresentative

  • La Pioggia di Cenere (1860): Un dipinto che rappresenta una scena drammatica con una luce intensa e un’atmosfera carica di tensione. L’opera è caratterizzata da una composizione equilibrata e ricca di dettagli naturalistici.
  • Paesaggio Toscano (1870): Un’opera che cattura la bellezza della campagna toscana, con una luce e un’atmosfera riflette l’influenza del Macchiaiolo.
  • Ritratto di Donna (1880): Un ritratto che mostra una donna con un’espressione serena e dignitosa.
  • Il Mercato Vecchio (1890): Questo dipinto rappresenta una scena di vita quotidiana, con figure intente al lavoro nei campi. L’opera è un esempio della capacità di Signorini di cogliere momenti di vita quotidiana.

L’Eredità di Telemaco Signorini

Telemaco Signorini ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentare la luce e il colore con una tecnica macchiaiola. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e successori, che hanno apprezzato la sua maestria nel catturare la luce e l’atmosfera della campagna toscana. Telemaco Signorini rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Macchiaiolo e della pittura di paesaggio.

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Simi Filadelfo

Filadelfo Simi – Maestro del Realismo Toscano

Filadelfo Simi (Levanto, ottobre 1849 – Firenze, dicembre 1923) è stato un pittore italiano, esponente del Realismo Toscano. Formatosi allAccademia di Belle Arti di Firenze, Simi sviluppò uno stile che univa il realismo alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati alla vita quotidiana e ai paesaggi toscani. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Firenze e la Pinacoteca di Brera.  La costante attenzione alla rappresentazione della luce e del colore fu una caratteristica della sua carriera.

Le Opere Più Rappresentative

  • Paesaggio Toscano (1880): Un dipinto che cattura la bellezza della campagna lombarda, con una luce e un’atmosfera riflette l’influenza del Divisionismo.
  • Ritratto di Donna (1890): Un ritratto che mostra una donna con un’espressione dignitoso.
  • Scena Contadina (1890): Questo dipinto rappresenta una scena contadina
  • Il Fiume (1910): Un’opera che rappresenta un paesaggio fluviale, con una luce e un’atmosfera che riflette l’influenza del Divisionismo.

L’Eredità di Filadelfo Simi

Il pittore ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentazione della luce e del colore con una tecnica divisionista che va oltre la semplice descrizione. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Milano e la Pinacoteca di Brera. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e ai successori, che hanno apprezzato la sua maestria nel catturare la luce e l’atmosfera della campagna lombarda. Filadelfo Simi rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Realismo Toscano e della pittura di paesaggio.

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Sottocornola Giovanni

Giovanni Sottocornola – Maestro del Divisionismo Italiano

Giovanni Sottocornola (Milano, gennaio 1855 – Milano, dicembre 1917) è stato un pittore italiano, esponente del Divisionismo Italiano. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera, Sottocornola sviluppò uno stile che univa la tecnica divisionista alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati alla vita quotidiana e ai paesaggi. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Milano e la Pinacoteca di Brera. La sua carriera artistica fu segnata da una costante attenzione alla rappresentazione della luce e del colore.

Le Opere Più Rappresentative

  • Paesaggio Lombardo (1880): Un dipinto che cattura la bellezza della campagna lombarda, con una luce e un’atmosfera che riflette l’influenza del Divisionismo. L’opera è caratterizzata da una composizione equilibrata e ricca di dettagli naturalistici.
  • Ritratto di Donna (1890): Un ritratto che mostra una donna con un’espressione serena e dignitosa. L’attenzione ai dettagli del volto e del vestito riflette la maestria di Sottocornola nel ritratto.
  • Scena Contadina (1900): Questo dipinto rappresenta una scena di vita rurale, con figure intente al lavoro nei campi. L’opera è un esempio della capacità di Sottocornola di cogliere momenti di vita quotidiana.
  • Il Fiume (1910): Un’opera che rappresenta un paesaggio fluviale, con una luce e un’atmosfera che riflettono l’influenza del Divisionismo. Il dipinto è un esempio della maestria di Sottocornola nel catturare la bellezza della natura.

L’Eredità di Giovanni Sottocornola

Giovanni Sottocornola ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentare la luce e il colore con una tecnica divisionista che va oltre la semplice descrizione. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria d’Arte Moderna di Milano e la Pinacoteca di Brera. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e ai successori, che hanno apprezzato la sua maestria nel catturare la luce e l’atmosfera della campagna lombarda. Giovanni Sottocornola rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Divisionismo Italiano e della pittura di paesaggio.

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Tedesco Michele

Michele Tedesco – Esponente della Scuola di Posillipo

Michele Tedesco (Moliterno, febbraio 1834 – Napoli, maggio 1917) è stato un pittore italiano, esponente della Scuola di Posillipo. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Napoli, Tedesco sviluppò uno stile che univa il realismo alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati ai paesaggi e alla vita quotidiana. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui il Museo di Capodimonte di Napoli e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua carriera artistica fu segnata da una profonda connessione con la natura e le tradizioni locali, con una particolare predilezione per i paesaggi campani.

Le Opere Più Rappresentative

  • Paesaggio di Posillipo (1860): Un dipinto che cattura la bellezza del golfo di Napoli, con una luce e un’atmosfera che riflettono l’influenza della Scuola di Posillipo. L’opera è caratterizzata da una composizione equilibrata e ricca di dettagli naturalistici.
  • Veduta di Sorrento (1875): Un’opera che rappresenta il paesaggio costiero di Sorrento, con una particolare attenzione ai dettagli della luce e del movimento delle onde. Il dipinto è un esempio della maestria di Tedesco nel catturare momenti di vita quotidiana.
  • Contadini al Lavoro (1880): Questo dipinto mostra una scena di vita rurale, con figure intente al lavoro nei campi. L’attenzione ai dettagli del volto e del vestito riflette l’interesse di Tedesco per la vita contadina.
  • Il Vesuvio (1890): Un’opera che rappresenta il vulcano Vesuvio in eruzione, con una luce drammatica e un’atmosfera carica di tensione. Il dipinto è un esempio della capacità di Tedesco di rappresentare eventi naturali con realismo e intensità emotiva.

L’Eredità di Michele Tedesco

Michele Tedesco ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano. Si ricorda la sua capacità di rappresentare i paesaggi campani e la vita quotidiana con un realismo che va oltre la semplice descrizione. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui il Museo di Capodimonte di Napoli e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e ai successori, che hanno apprezzato la sua maestria nel catturare la luce e l’atmosfera della campagna campana. Michele Tedesco rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati della Scuola di Posillipo e della pittura di paesaggio.

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Tito Ettore

Ettore Tito – Maestro del Verismo Veneziano

Ettore Tito (Castellammare di Stabia, dicembre 1859 – Venezia, giugno 1941) è stato un pittore e scultore italiano, esponente di spicco del Verismo Veneziano. Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, Tito sviluppò uno stile che univa il realismo alla sensibilità romantica, concentrandosi su temi legati alla vita quotidiana, ai paesaggi e alla mitologia. Le sue opere figurano in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e il Museo di Ca’ Pesaro di Venezia. La costante attenzione alla rappresentazione della figura umana e alla narrazione storica, con una particolare predilezione per i temi veneziani,  è la caratteristica della sua pittura.

Le Opere Più Rappresentative

  • La Pescheria Vecchia a Venezia (1887): Un dipinto che rappresenta l’antico mercato del pesce di Rialto, caratterizzato da una vivida rappresentazione della vita quotidiana veneziana. L’opera vinse il premio all’Esposizione Nazionale Artistica di Venezia. Si trova attualmente nella Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
  • Chioggia (1898): Un’opera che cattura la bellezza del paesaggio lagunare di Chioggia, con una luce e un’atmosfera che riflettono l’influenza del Naturalismo. Il dipinto vinse una medaglia d’oro all’Esposizione Universale di Parigi e fu acquistato dal Musée d’Orsay.
  • La Gomena (1909): Un dipinto che rappresenta una scena marina, con una particolare attenzione ai dettagli della luce e del movimento. L’opera vinse il Grand Prix all’Esposizione Internazionale di Bruxelles e fu acquistata dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
  • I Maestri Veneziani (1937): Un’opera allegorica che rappresenta Venezia personificata come una giovane donna, circondata dai grandi artisti della città. Considerata il suo “testamento spirituale”, il dipinto fu esposto alla Biennale di Venezia del 1940.

L’Eredità di Ettore Tito

Ettore Tito ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentare la vita quotidiana e i paesaggi veneziani con un realismo che va oltre la semplice descrizione. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e il Museo di Ca’ Pesaro di Venezia. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e ai successori. Unica infatti è stata  la sua maestria nel catturare l’essenza della personalità e della storia. Ettore Tito rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Verismo Veneziano e della pittura di paesaggio.

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Toma Gioacchino

Gioacchino Toma – Maestro del Verismo Italiano

Gioacchino Toma (Galatina, gennaio 1836 – Napoli, gennaio 1891) è stato un pittore italiano, esponente di spicco del Verismo Italiano. Formatosi in modo autodidatta, Toma sviluppò uno stile realistico e intenso, concentrandosi su temi sociali e storici. Le sue opere furono esposte in importanti gallerie e musei, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e il Museo di Capodimonte di Napoli. La sua carriera artistica fu segnata da una profonda sensibilità verso le condizioni umane, soprattutto quelle dei più emarginati, e da un’attenzione meticolosa ai dettagli.

Le Opere Più Rappresentative

  • Luisa Sanfelice in Carcere (1875): Un dipinto che rappresenta l’eroina napoletana Luisa Sanfelice durante la sua prigionia. L’opera è caratterizzata da un’intensa emotività e da un’attenzione ai dettagli dell’ambiente carcerario.
  • Il Viatico dell’orfana (1877): Un’opera che mostra una scena commovente di una bambina orfana che riceve il viatico. La luce e l’espressione dei personaggi riflettono la maestria di Toma nel catturare momenti di profonda umanità.
  • La Guardia alla Ruota degli Esposti (1887): Questo dipinto rappresenta una scena di vita quotidiana presso la ruota degli esposti, un’istituzione per i bambini abbandonati. L’opera è un esempio della capacità di Toma di rappresentare temi sociali con realismo e sensibilità.
  • Autoritratto (1880): Un ritratto che mostra Toma in età matura, con uno sguardo intenso e pensieroso. L’opera è un esempio della sua capacità di cogliere l’essenza della personalità.

L’Eredità di Gioacchino Toma

Gioacchino Toma ha lasciato un’eredità significativa nel panorama artistico italiano, in particolare per la sua capacità di rappresentare temi sociali e storici con un realismo che va oltre la semplice descrizione. Le sue opere sono oggi conservate in importanti musei e gallerie, tra cui la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e il Museo di Capodimonte di Napoli. La sua influenza si estende anche ai contemporanei e ai successori, che hanno apprezzato la sua maestria nel catturare momenti di profonda umanità e nel rappresentare le condizioni dei più emarginati. Gioacchino Toma rimane una figura di riferimento per gli studiosi e gli appassionati del Verismo Italiano e della pittura sociale.

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