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Nono Luigi

Luigi Nono – Esponente della Scuola Veneziana dell’Ottocento

Luigi Nono (Fusina, 8 dicembre 1850 – Venezia, 17 ottobre 1918) è stato un pittore italiano, uno degli esponenti più significativi della scuola veneziana del XIX secolo. Nato in una famiglia di origini bergamasche, Nono si distinse per la sua capacità di rappresentare scene di vita quotidiana, paesaggi e momenti drammatici della realtà. La sua pittura si distingue per l’intensità emotiva, la grande attenzione al dettaglio e l’approfondimento dei temi sociali, che lo collocano come un importante esponente del movimento realistico.

La sua formazione artistica iniziò presto, quando il padre, notando la sua inclinazione al disegno, lo iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1865. Qui fu allievo del pittore Pompeo Marino Molmenti, che influenzò profondamente il suo stile. Nono intraprese un percorso artistico che lo portò a dipingere scene di genere e paesaggi, ispirandosi alla campagna friulana e alla vita quotidiana, con una forte componente emotiva e sociale.

Le Opere Più Rappresentative di Luigi Nono

  • Raccolta delle patate (1877): Un’opera che esprime la vita rurale con un’intensa emotività, rappresentando la fatica e la dignità del lavoro dei contadini. La scena è un esempio perfetto della capacità di Nono di cogliere i momenti quotidiani con un realismo coinvolgente.
  • Abbandonati (Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, 1887): Un drammatico dipinto che raffigura una madre senza casa con il suo bambino che dorme sotto il portale di una chiesa, un’opera che esplora le difficoltà sociali e umane dell’epoca.
  • La Fanfara dei Granatieri (1875): Un dipinto che cattura l’energia e la vivacità della vita militare, rappresentando i soldati in una scena all’aperto nella piana di Sacile. Questo lavoro mette in luce la passione di Nono per le scene di vita quotidiana e il suo stile realistico.
  • La Morte del Pulcino (1881): Un’opera che riflette la sensibilità del pittore verso la sofferenza e la morte, temi che Nono esplorò frequentemente. La morte di un pulcino diventa un simbolo della fragilità della vita e della sua inevitabilità.

L’Eredità di Luigi Nono

L’eredità artistica di Luigi Nono è tuttora apprezzata per la sua capacità di raccontare storie drammatiche e reali, con una tecnica che unisce il realismo ottocentesco alla sensibilità emotiva. La sua pittura ha il merito di trattare temi sociali e di denuncia, come la povertà e la miseria, e di rappresentare la vita quotidiana con grande umanità. La sua partecipazione alle Esposizioni Internazionali, inclusa quella del 1901 a Venezia, ha consolidato la sua fama come uno dei maggiori esponenti della scuola veneziana dell’Ottocento. La sua influenza si è estesa anche al campo dell’insegnamento, con il suo ruolo come professore alle Accademie di Belle Arti di Venezia e Bologna.

Le opere di Luigi Nono sono conservate in importanti collezioni pubbliche e private, tra cui la Fondazione Cariplo e musei veneziani. Nel 2012, una mostra a Milano ha celebrato il suo lavoro, rinnovando l’interesse per la sua figura e il suo contributo alla pittura dell’Ottocento italiano.

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