Laezza Giuseppe
Giuseppe Laezza – Esponente del Realismo Napoletano
Giuseppe Laezza (Napoli, maggio 1835 – Napoli, maggio 1905) è stato un pittore italiano noto per i suoi paesaggi e nature morte, caratterizzati da un forte legame con la tradizione della Scuola di Posillipo. Formatasi nel solco tracciato da maestri come Giacinto Gigante, Laezza si distinse per la sua fedeltà al realismo, evitando derive fantastiche. Dal 1880 insegnò all’Istituto di Belle Arti di Napoli, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di artisti. La sua carriera espositiva iniziò nel 1877 all’Esposizione Nazionale di Napoli e proseguì con importanti partecipazioni, tra cui la Mostra Nazionale di Torino del 1884 e l’Esposizione Universale di Parigi del 1878.
Le opere di Laezza rivelano un’attenzione particolare per il paesaggio campano e le sue variazioni atmosferiche, con scene che catturano l’essenza della vita quotidiana e il fascino naturale dei luoghi. Tra i suoi dipinti più noti figurano vedute di Pompei, Resina e Casamicciola, che coniugano abilità tecnica e sensibilità poetica. Morì a Napoli nel 1905, lasciando un’importante eredità artistica.
Le Opere Più Rappresentative di Giuseppe Laezza
- Una mala pesca alla Marinella (1877): Raffigurazione verista di una scena quotidiana napoletana, presentata all’Esposizione Nazionale di Napoli.
- Panorama di Pompei (1884): Un’opera che cattura la maestosità e il mistero della città antica, esposta alla Promotrice Napoletana.
- Processione di bambini in una festa di campagna (1878): Esposta all’Esposizione Universale di Parigi, rappresenta la vita popolare con un approccio lirico.
- La pioggia (1885): Un paesaggio atmosferico che mette in evidenza la maestria dell’artista nel rendere i fenomeni naturali.
L’Eredità di Giuseppe Laezza
Giuseppe Laezza ha lasciato un segno profondo nella pittura napoletana dell’Ottocento, grazie alla sua dedizione al realismo e alla valorizzazione dei paesaggi e delle scene quotidiane. Le sue opere, esposte in contesti nazionali e internazionali, rappresentano un punto di riferimento per la comprensione dell’evoluzione della Scuola di Posillipo e del paesaggismo italiano. Il suo contributo all’insegnamento ha inoltre influenzato una generazione di artisti, garantendo la continuità di questa importante tradizione.