La Volpe Alessandro
Alessandro La Volpe – Esponente della Scuola di Posillipo
Alessandro La Volpe (Lucera, febbraio 1820 – Roma, agosto 1887) è stato un pittore italiano, considerato uno degli esponenti più rappresentativi della seconda generazione della Scuola di Posillipo. Allievo di Gabriele Smargiassi e Salvatore Fergola presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli, sviluppò uno stile raffinato che coniugava la cura per i dettagli con un uso sapiente della luce. La Volpe si dedicò principalmente a vedute paesaggistiche, ritraendo luoghi iconici come il golfo di Napoli, la costiera amalfitana e le rovine di Pompei. Nel 1851 seguì il duca di Leuchtenberg in Sicilia ed Egitto, esperienza che influenzò profondamente la sua sensibilità artistica. Nel corso della carriera espose le sue opere in contesti prestigiosi come l’Esposizione Borbonica e la Promotrice di Belle Arti di Napoli, ricevendo importanti riconoscimenti.
Dopo aver vissuto a Napoli e Firenze, si trasferì a Roma, dove aprì uno studio in via Margutta e proseguì la sua attività artistica fino alla morte nel 1887.
Le Opere Più Rappresentative di Alessandro La Volpe
- Templi di Paestum (1848): Una rappresentazione ideale delle celebri rovine campane, esposta all’Esposizione Borbonica.
- Panorama di Pompei (1866): Premiata con la medaglia d’oro e successivamente presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1867.
- Veduta del bosco di Persano con zattera sul fiume Sele (data incerta): Conservata al Palazzo Reale di Napoli, rappresenta una visione romantica del paesaggio campano.
- Ruderi del teatro greco di Taormina (1864): Un’opera che cattura la bellezza della Sicilia, custodita al Museo di Capodimonte.
L’Eredità di Alessandro La Volpe
Alessandro La Volpe ha contribuito a consolidare il prestigio della Scuola di Posillipo, combinando la tradizione paesaggistica napoletana con influenze provenienti dai suoi viaggi e dagli incontri con altri artisti. La sua capacità di catturare la luce e i dettagli naturali lo ha reso un maestro del vedutismo ottocentesco. Le sue opere continuano a essere apprezzate per la loro intensità e la rappresentazione poetica del paesaggio italiano.