Inganni Angelo
Angelo Inganni – Maestro della Veduta Realistica nel Romanticismo Italiano
Angelo Inganni (Brescia, novembre 1807 – Gussago, dicembre 1880) è stato un pittore italiano rinomato per le sue vedute urbane e scene di vita quotidiana, che combinano l’accuratezza documentaristica con il fascino romantico. Dopo aver appreso i rudimenti della pittura nella bottega del padre, si formò presso l’Accademia di Brera sotto la guida di maestri come Giovanni Migliara e Francesco Hayez. La sua carriera decollò a Milano, dove divenne celebre per i suoi panorami urbani che catturano l’essenza della vita lombarda del XIX secolo.
Le sue opere, ricche di dettagli e di vivaci rappresentazioni di figure popolari, documentano una Milano pre-industriale, evocando al contempo le trasformazioni sociali e culturali del periodo. Tra i suoi progetti più significativi figurano gli affreschi della Chiesa di San Marco e della cupola di San Carlo al Corso a Milano.
Le Opere Più Rappresentative di Angelo Inganni
- Il laghetto di San Marco (1835): Iconico dipinto che rappresenta la Milano del tempo con vivide prospettive e dettagli.
- Deposizione (1849): Olio su tela conservato presso la Chiesa delle Madri Canossiane di Magenta, che evidenzia la sua maestria nella pittura religiosa.
- Contadino che accende una candela con un tizzone (1850): Opera custodita presso la Fondazione Cariplo di Milano, un omaggio alla semplicità della vita rurale.
- San Bartolomeo (1860): Affresco nella Chiesa di Santa Maria in Silva, Brescia, che testimonia il suo contributo all’arte sacra.
L’Eredità di Angelo Inganni
Angelo Inganni ha lasciato un’importante eredità come cronista visivo delle città lombarde e della vita quotidiana dell’epoca. Le sue opere offrono una testimonianza storica unica e continuano a essere apprezzate per il loro valore artistico e documentario. Il suo stile, caratterizzato da una prospettiva precisa e da un uso attento della luce, ha influenzato molti pittori contemporanei e successivi.